Mid Season Awards 2020

Superata ormai la boa di metà stagione e prossimi ormai all’All Star Weekend, è tempo di considerazioni e commenti su questa prima parte di stagione ricca di sorprese, ma anche di delusioni. E partiamo proprio da qui, un po’ come dare i voti.

Per ogni conference ci saranno:

• Squadra rivelazione: il team che più ha stupito, partendo ovviamente dalle aspettative di inizio stagione;

• Squadra in crescita: qua avranno spazio le squadre che dopo un periodo di assestamento, hanno trovato la propria quadra e  lottano per un obiettivo;

• Squadra conferma: chi avrà saputo rispettare le aspettative dal giorno 0 di questa stagione; 

• Squadra delusione: franchigie che, per molteplici motivi, non stanno rendendo come tutti avrebbero pensato;

• Giocatore rivelazione: giocatore che più ha stupito per la propria presenza in campo;

• Finalista: la squadra meglio attrezzata per arrivare fino in fondo a giocarsi l’anello;

• Best Trade: terminata la deadline, vediamo quale squadra è riuscita ad operare meglio sul mercato.

• Awards: i premi di metà stagione

 

TEMPO DI LETTURA: 5.38 min

Eastern Conference

 

Partiamo con la Eastern Conference, dove il titolo vinto da Toronto (primo titolo NBA vinto da una squadra non statunitense), il successivo addio di Leonard, andato ai Clippers e l’MVP portato a casa da Antetokounmpo, hanno riacceso le attenzioni su questa Conference dominata per quasi un decennio intero da LeBron James.

Diverse sono le sorprese, così come le delusioni, ma ci sarà spazio per soltanto un team per ogni categoria.

 

Squadra Rivelazione: TORONTO RAPTORS (40-15)

Molti pensavano che, con l’addio di Leonard e Danny Green, i Raptors avrebbero faticato, e non poco. La situazione però è totalmente capovolta: coach Nurse è riuscito a dare nuova linfa ai campioni in carica che trovano in Pascal Siakam il proprio punto di riferimento. Giovato proprio dall’addio di Leonard, l’ala camerunese è riuscita ad incrementare le proprie cifre: 23.5 ppg, 7.5 rpg, +8.1 di Net rating, in 35 minuti di gioco. Merito di questa cavalcata arriva soprattutto dalla difesa: i Raptors viaggiano subendo 105.1 punti per 100 possessi, segnandone 111.4, mantenendo gli standard elevati mostrati nelle scorse Finals quando a farne le spese furono i Golden State Warriors di Curry e compagni. Con Green accasatosi a Los Angeles sponda Lakers, a prendere più responsabilità è stato Fred VanVleet (18.0 ppg, 6.8 apg, 39.6% 3P, con il 22.2% di Usage Rating) ben coadiuvato dal solito Lowry e Serge Ibaka, che non sta facendo rimpiangere l’infortunio di Marc Gasol. Molto di tutto ciò va però attribuito a coach Nurse e al proprio staff, capaci di costruire non solo una squadra, ma una vera e propria mentalità vincente a prescindere dai giocatori. L’impressione è che possano dare molto fastidio ai PlayOff rimanendo inferiori, per il momento, soltanto ai Bucks, soprattutto vista l’ultima striscia di vittorie consecutive (ben 15, record di franchigia) chiusasi solo dopo una prestazione opaca giocata sul campo dei Brooklyn Nets.

 

Squadra in crescita: MIAMI HEAT (35-19)

Sorpresa ma non troppo. Nonostante arrivasse da una stagione conclusasi con il decimo posto nella Eastern Conference, le aspettative per quest’anno non potevano che essere più alte, soprattutto con l’arrivo in estate di Jimmy Butler. Miami ha trovato nell'ex Sixers il leader che serviva ad una squadra con un buon mix tra giovani e veterani, con al comando coach Erik Spoelstra, uno dei papabili per il titolo di COY. Vanno proprio al coach nativo dell'Illinois i meriti per i risultati arrivati fino ad ora, coach capace di permettere la crescita di due diamanti grezzi come Nunn e Herro, ma anche coltivarne altri come Adebayo e Robinson. I primi due in lizza per il Rookie dell’anno, mentre i due compagni sono fin’ora autori di una prima parte di stagione sorprendente. Gli Heat viaggiano a 111.7 punti segnati su 100 possessi, e ne subiscono 108.7; dato che diminuisce nelle partite punto a punto (+/- 5pt negli ultimi 3 minuti) con 106.0 di Defensive Rating.

Il colpo da 90 è stato fatto da Pat Riley prima del termine della Trade Deadline: portare Iguodala e Crowder a South Beach, in una trade abbastanza complessa, che però garantisce agli Heat due ottimi difensori, oltre che giocatori dalla grande esperienza.

 

Squadra conferma: MILWAUKEE BUCKS (46-8)

Poco da dire, se non che, confermarsi non è mai facile per nessuno. La franchigia del Wisconsin sta dominando in entrambe le metà campo concedendo 101.7 punti su 100 possessi, andandone a segnare 119.6 a partita (113.3 su 100 possessi). Ma il sistema di Milwaukee va oltre ai soli canestri segnati, è infatti 4° per assist a partita (26.1) e prima per rimbalzi catturati (52.0), senza poi dimenticare le percentuali al tiro, che sono tra le migliori della lega: 48.0% dal campo, e 38.4% fuori dall’arco dei tre punti. Il ritmo tenuti dai ragazzi di coach Budenholzer è alto (104.70 di Pace) ed infatti 19.0 punti a partita arrivano dal contropiede, con un solo uomo al comando: Giannis Antetokounmpo. A fare da spalla al greco, fresco vincitore del MVP, troviamo Bledsoe, Middleton, Lopez e Ilyasova e il nostro, speriamo futuro, connazionale Donte DiVincenzo con questi ultimi due che partono dalla panchina. Sono 40.1 i punti fatturati dalla panchina dei Bucks, nono posto in questa speciale classifica, che con l’aggiunta di Marvin Williams, in arrivo da Charlotte potranno solo che aumentare, lasciando così più recupero per uno starting five che ormai viaggia con il pilota automatico.

 

Squadra delusione: DETROIT PISTONS (19-38)

Non ci sono numeri che tengano, i Pistons sono la vera delusione di questa prima parte di stagione per quanto riguarda la costa Est della NBA. È di due anni fa ormai la trade che ha portato Blake Griffin nella Motor City, con l’idea del front office, di poter creare uno dei migliori frontcourt insieme con Drummond. La condizione fisica precaria di Griffin però non ha permesso l’avanzare dello sviluppo della franchigia del Michigan riuscendo a centrare solo una volta la Post Season negli ultimi 3 anni, con la stagione corrente che li vede attualmente a 6 vittorie di distanza dall’ultima seed a disposizione per i PlayOff. La trade che ha spedito Drummond ai Cavaliers non sembra essere di buon auspicio per il proseguo della stagione, quanto piuttosto l’occasione di creare delle basi da cui ripartire, per l’ennesima volta, l’anno successivo. I giocatori chiave dovranno essere Griffin, il redento Rose, Kennard e il rookie Sekou Doumbouya.

 

Giocatore Rivelazione: BAM ADEBAYO

Uno dei fattori di questi Miami Heat che continuano a stupire. Il centro di Spoelstrasi sta dimostrando collante della squadra in entrambe le metà-campo e in questo co vengono in aiuto le stats, seppur non rendano a pieno l’idea: 15.8 ppg, 10.4 rpg, 4.9 apg, quasi il 70% ai liberi unito al 58% scarso dal campo. Ma a tutto ciò Adebayo va ad aggiungere 1.2 rubate e 1.2 stoppate in 35.4 minuti giocati a partita. Il dato che può stupire è il 19.9% di Usage Rating, oltre alle 31 doppie-doppie e, addirittura, 3 triple-doppie fatte registrare in questa prima parte di stagione.

 

 

Finalista: MILWAUKEE BUCKS

In questo non c’è una squadra che possa pensare di impensierire Antetokounmpo e compagni. Troppo forti sui entrambi i lati del campo, con un ritmo poco sostenibile per i vari team che lottano per arrivare alle Finals. A suon di prove di forza anche contro le big dell’Ovest, i favoriti per un posto alle Finals per quanto riguarda la Eastern Conference sono proprio loro, ance perché Giannis ormai è un uomo in missione.

 

Best Trade: CAPELA (HAWKS-ROCKETS-T’WOLVES)

 Gli Hawks sono finalmente riusciti a trovare il giocatore che serviva a Young. Lungo visto con la maglia dei Rockets, è un ottimo rollante e ancora miglior rimbalzista, oltre che difensore notevole. Con lo spazio salariale a disposizione si può puntare ad un terzo ottimo giocatore per puntare ai PlayOff.

 

Awards: 

MVP à Giannis Antetokounmpo - 30.9 min, 30.0 ppg, 13.5 rpg, 5.8 apg, 54.9% FG

ROY à Kendrick Nunn - 30.0 min, 15.3 ppg, 34.1% 3P

6MOY à Goran Dragic - 28.2 min, 16.1 ppg, 5.1 apg, 38.5% 3P

MIP à Devonte Graham - 35.1 min, 18.1 ppg, 7.8 apg, 37.4% 3P

COY à Nick Nurse - 112.9 ppg, 106.6 opponent ppg, 100.67 Pace, 111.4 Off Rtg, 105.1 Def Rtg