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La serie A italiana ha dato tutti verdetti della stagione regolare con Milano al primo posto indiscusso e Cremona costretta a retrocedere in A2. 

Molte sono state le sorprese, poche le delusioni e le conferme. 

 

Partiamo da chi l'anno prossimo dovrà cercare di tornare nella massima serie, ovvero la squadra del presidente Vanoli. Per Cremona è stata un'annata disastrosa, ultimo posto dalla prima all'ultima giornata, campagna acquisti estiva sbagliata che ha comportato uno sforzo economico nella sessione di riparazione. Il presidente con molta umiltà ha dichiarato di voler ripartire dalla A2, che voglia risalire subito? Questo è il mio augurio.

 

Pesaro per l'ennesimo anno da cui non va ai playoff si salva di un soffio. In questa stagione la salvezza è arrivata contro la corazzata Milano, all'Adriatic Arena di fronte a migliaia e migliaia di persone, per rendere l'idea di che aria di respiri nella provincia marchigiana.

 

Per Cantù è arrivata la stagione più travagliata degli ultimi anni, cambio di società e cambio in panchina, cambi di giocatori che hanno creato ad un certo punto il pensiero che la salvezza fosse impossibile. Con JJ in formato MVP e coach Recalcati alla guida però, rimanere nella massima serie non è stato un problema.

 

Caserta ha rischiato grosso, e rischia tutt'ora. I problemi di Iavazzi sembrano non finire ma la banda di Dell'Agnello non ha mai mollato un centimetro sul campo e dopo una prima parte di stagione favolosa, l'addio di Sosa è coinciso con l'addio alla speranza playoff. Ma per quest'anno, dopo aver rischiato tanto, va bene così.

 

Tra il 12° e il 10° posto troviamo tre delle grandi sorprese di questa stagione: Varese, Torino e Brescia.

Per Varese l'inizio è stato un incubo, al giro di boa si trovava nell'ultima posizione in classifica a pari punti con Cremona. Poi c'è stato il cambio in panchina, Caja per Moretti e da lì è iniziata la risalita, con la possibilà di andare ai playoff, che ha potuto dare a Bulleri (si è ritirato a fine stagione) la gioia di una salvezza all'inizio quasi insperata.

 

Torino, causa l'infermeria sempre piena, non ha neanche potuto provare ad arrivarci ai playoff. In estate era stata costruita con l'idea di andare alla post season ma qualche infortunio di troppo ha impedito alla FIAT di crederci fino in fondo, ma ha anche dato la possibilità ad una stellla nascente del nostro campionato di mettersi in mostra: David Okeke.

 

10° posto per la neo promossa Brescia, capace di arrivare in semifinale di Coppa Italia dopo la 7a piazza a metà stagione, che nonostante avesse la panchina più corta di serie A e A2 ha lottato in ogni partita, grazie anche al sostegno dei propri tifosi, considerati il meglio in Italia. E' stata una sorpresa grazie all'MVP Marcus Landry, ad un Luca Vitali in formato nazionale e ad un rookie come Moore in grado di stravolgere le partite. Saprà confermarsi l'anno prossimo?

 

Prima delle escluse dai playoff è Brindisi, che non è riuscita a ripetersi come nel girone d'andata chiuso in 8a posizione. La squadra guidata da Meo Sacchetti non è riuscita a concludere lo sprint finale, con un Mbaye visto sempre più stanco e prevedibile rispetto ad inzio stagione. E' stata comunque una delle poche squadre ad aver sempre impensierito Milano in ogni incontro stagionale.

 

All'8° e al 7° posto troviamo rispettivamente Capo d'Orlando, del GM dell'anno Sindoni e Pistoia, guidata dall'allenatore dell'anno Esposito.

Queste due squadre hanno sorpreso tutti, ancora di più rispetto ai bresciani, perchè sono riuscite a trovare il giusto equilibrio tra talento e disciplina.

Capo d'Orlando, dopo aver perso Fitipaldo andato al Galatasaray, ha trovato la propria guida in Ivanovic e Archie, Questi sono stati in grado di dare la leadership necessaria affinchè il PalaFantozzi divenatsse inespugnabile. Ora per i siciliani c'è l'ostacolo Milano. Mission Impossible?

 

Pistoia nel corso della stagione, grazie ai propri leader è riuscita a costruire un gioco quasi perfetto. Moore in regia, Petteway a realizzare, Crosariol a difendere e schiacciare e una panchina solida hanno garantito l'accesso ai  playoff che inizieranno nella laguna, senza nulla da perdere. Occhio Venezia..

 

La delusione più grande delle squadre dei playoff è sicuramente Reggio Emilia. La finalista dello scorso anno, dopo un inizio stentato è riuscita si a rialzarsi, grazie anche al ritorno di Kaukenas, ma ha dato l'impressione molte volte di sottovalutare l'avversario o di entrare in campo in modo superficiale. Con la squadra che ha, quella di Menetti, è forse l'unica in grado di centrare l'upset contro Avellino.

 

A Sassari cambiano i giocatori ma i playoff rimangono. Stagione brillante per la compagine sarda che, dopo la final persa di Coppa Italia contro Milano, non ha intenzione di fermarsi al primo turno. Ad attenderli però ci sarà Trento, e non sarà per niente facile riuscire a ribaltare il fattore campo, ma quando c'è la squadra di Pasquini mai dire mai.

 

Numeri alla mano, Trento è la miglior squadra del girone di ritorno, a fronte di quello disastroso dell'andata che l'ha vista chiudere in 13a posizione. 71.3 punti subiti di media nel ritorno, ecco il dato che rende l'idea su come sia cambiato il sistema di coach Buscaglia dopo il ritorno di Sutton. Ora l'obiettivo è non fermarsi più.

 

Il 3° posto occupato dai lupi di Pino Sacripanti è quanto di meglio fatto negli ultimi anni dalla squadra avellinese. Con Ragland e Fesenko in condizione è dura per chiunque e in regular season l'hanno dimostrato. Ora dovranno affrontare la Grissin Bon, nella serie più equilibrata di tutte. Sapranno mantenere i pronostici oppure i giocatori di Avellino sentiranno troppo la pressione?

 

Venezia si è dimostrata l'anti Milano e la squadra costruita durante l'estate è fatta ad immagine e somiglianza di coach De Raffaele. Dopo l'importante accesso alle Final Four di Champions League a Tenerife, ora nella lista dei desideri c'è la finale scudetto, per un tricolore che nella laguna manca dal lontano 1943. Che siano questo l'anno buono?

 

A guidare la classifica c'è la corazzata di Jasmin Repesa, che se in Europa ha fallito clamorosamente, in Italia ha sempre dominato. Troppo lunghe le rotazione della squadra milanese perchè possa avere dei cali durante la partita. Se qualcuno può batterli, possono essere solo loro stessi, solo le l'Olimpia non gioca da Olimpia lo scudetto andrà ad un'altra squadra. Ma se capitan Cinciarini e compagni manterranno la concentrazione allora il tricolore sarà già dato ancor prima di scendere in campo.